Il Cane e l’Uomo

Vittoria Magno

Cè qualcosa che sfugge al primo impatto con la personale di Walter Davanzo a Casa dei Carraresi.
Un che di inafferrabile vissuto che ti rimane dentro nel susseguirsi di immagini che si rincorrono sovrapponendosi come il paesaggio intravisto dai finestrini di un treno in corsa. Con una presenza immanente – il cane – che ora ti “sorride” e piacevolmente ti accompagna, ora ti angoscia come il fantasma di tanti sogni infantili.
Non è una novità nella pittura di Davanzo, che lo ha spesso ospitato nelle sue opere assieme ai “ ricordi” della verde età. Ma in questa rassegna che ospita le opere più recenti, l’amico dell’uomo fa la parte del leone primeggiando su tutto, di una diversità di comportamenti e di situazioni che lo rendono protagonista speculare di molte vicende umane. Eccolo; avvilito dalle sbarre di una gabbia o prepotentemente assiso in poltrona; in goloso atteggiamento davanti alla tazza gigante o perfido spettatore di altrui disgrazie, tornato lupo nell’ancestrale memoria del branco o tenero cucciolo in attesa di una carezza, incombente su tutto con la sua enorme ombra o piccolo essere indifeso di fronte abnormi realtà. Con una onnipresenza che, la vivida tavolozza, rapidamente mutevole nei contrasti, moltiplica negli atteggiamenti e nei loro reconditi significati. Dando ai colori ampiamente stesi nella pacata immediatezza del gesto, funzione di simbolo, di atmosfera. Nelle monocromie dei rossi e dei blu- azzurri, dei verdi come nei policromi stacchi che segnano figure e oggetti.