Nudi a Fiume
Lorena Gava
Dopo gli scenari urbani di capitali europee, dopo i ritratti a persone note e meno note, dopo la minuziosa, autobiografica ricostruzione dei luoghi e del tempo dell’infanzia, l’urgenza creativa dell’artista trevigiano Walter Davanzo conosce una sorta di pausa che si concretizza nello studio dell’”imago” femminile. Si tratta di nudi imponenti, rigorosamente senza volto, di corpi che, resi solidi dal contorno nero e marcato della matita grassa, invadono lo spazio, riempiono la superficie a disposizione e si muovono con assoluta naturalezza. L’occhio di chi guarda non può rimanere indifferente alla compiaciuta e ininterrotta sequenza delle pose e degli atteggiamenti di figure compatte, racchiuse in una natura quasi minerale.
Dipinti prevalentemente su carta, questi nudi esibiscono una pelle rara, color indaco, stranamente vicina al colore dell’acqua che scorre nel fiume: si tratta, forse, di un sogno inseguito ma scivolato nel tempo?