Volare con il cuore di Walter Davanzo
Enzo Taboga
C’è un’aria giocosa e serena, rapita dal fascino dell’aeroplano, nella personale di Walter Davanzo (fino al 27 maggio, Biblioteca comunale ex Gil di Treviso) allestita in concomitanza con il cinquantennale del 51.mo Stormo, e dedicata dall’autore al padre Dino motorista collaudatore. Un ritorno all’infanzia dipanatasi di pari passo con l’evoluzione del grande “giocattolo” capace di librarsi nel cielo, sfidando sole e turbini, quando all’incantata fantasia del fanciullo bastava un aeroplanino di carta per sognare di volare. Da adulto, Davanzo è tornato a “volare con il cuore” dedicando a questo ciclo tre anni della sua pittura, con il gioco dell’eterna aspirazione di Icaro. Un revival sereno, allegro come i colori della sua limpida, possente tavolozza per riappropriarsi del “sogno “infantile trasformandolo in pressante invadenza della quotidianità. Ad accompagnare il cono gelato, o la frenesia della trottola, a guidare il triciclo o la rossa macchinina a pedali, a incidere con l’elica la torta di compleanno, a sdoppiarsi nello specchio, a sgusciare da sotto la poltrona del salotto. In un dualismo di realtà e sogno con il piccolo aereo emergente da fondali tutto rosso o tutto blu, verde acido, tenero rosa o giallo solare, ora capace di librarsi su una mano, ora di trasformarsi in gigantesche invasioni di ruote e turbinio di eliche. Fra fantasia infantile e imprese dei piloti.
Enzo Taboga
IL GAZZETTINO
26 maggio 2004